Brevi news

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Un indicatore che consente di evidenziare il ricambio tra popolazione attiva giovane e coloro che lasciano l’attività lavorativa (per il raggiungimento dell’età pensionabile) è rappresentato dall’indice di ricambio della popolazione.

 

Questo indicatore è elaborato quale rapporto percentuale tra coloro potenzialmente in uscita dal mondo del lavoro (60-64 anni) e quelli potenzialmente in entrata (15-19 anni).

 

Per un equilibrato processo di sviluppo, il flusso in entrata della popolazione attiva giovane dovrebbe essere superiore al flusso in uscita di quella in età prossima alla pensione; pertanto, l’indicatore “virtuoso” deve essere minore di 100.

 

Al 2022, in Puglia l’indice di ricambio si attesta a 133,4 con un incremento di 18,7 punti rispetto al 2017 (114,7 punti).

 

A livello comunale, valori al di sopra del 100 si riscontrano in 248 comuni, mentre il valore più basso si registra a Zapponeta (83).

Rispetto al 2017, solamente in 31 Comuni si rileva una contrazione dell’indice di ricambio, mentre incrementi al di sopra di 50 punti interessano 22 Comuni.

 

Il Comune di Panni fa registrare un incremento di 99,3 punti.

 

 

Esplora i dati utilizzando anche l’infografica tableau:

 

- INDICE DI RICAMBIO 2022

- INDICE DI RICAMBIO VAR PUNTI PERC 2017_2022

 

 

La banca dati della Fondazione è stata aggiornata con questo nuovo data set in formato aperto che è disponibile sul portale dedicato a questo link.

 

 

Fonti primarie dei dati: ISTAT

 

 

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PORTALE IPRES OPEN DATA

 

 

Utilizzando i dati ISTAT relativi a 9 indicatori socio-economici, abbiamo calcolato un indice di divario dato dal rapporto tra i valori medi della Puglia e il Centro Nord e quelli della Puglia con il Mezzogiorno.

 

Per quanto riguarda il primo confronto la Puglia supera i valori del Centro Nord per l’indicatore relativo alla diffusione comunale dei servizi per l’infanzia (+31 punti su 100).

 

Si osservano, invece, divari significativi per 5 indicatori: minore pil pro-capite (-46 punti su 100), maggiore quota di giovani 25 49 anni con bassa istruzione (+37 punti su 100) e minore quota di giovani con alta istruzione (- 19 punti), maggior tasso di emigrazione ospedaliera (-26 punti), minore tasso di occupazione giovanile 25-34 anni (-33 punti su 100).

 

Per gli altri 3 indicatori i valori sono sostanzialmente simili.

 

Per quanto riguarda il rapporto dei valori medi della Puglia con quelli del Mezzogiorno si osservano differenze significative per i seguenti 5 indicatori: maggiore diffusione comunale dei servizi per l’infanzia, maggiore estensione di reti ferroviarie elettrificate, maggiore diffusione della banda ultra-larga, maggiore efficienza delle reti idriche, minor tasso di emigrazione ospedaliera.

 

Gli altri 4 indicatori mostrano valori sostanzialmente simili. 

 

 

La banca dati della Fondazione è stata aggiornata con un nuovo data set in formato aperto: è disponibile sul portale dedicato a questo link.

 

 

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PORTALE IPRES OPEN DATA

 

In base agli ultimi dati ISTAT disponibili, aggiornati al 31 dicembre 2021, gli stranieri residenti in Puglia sono 135.173, 69.254 uomini e 65.919 donne.

 

Rappresentano il 3,4% dell’intera popolazione pugliese e sono in crescita (+ 2,3%) rispetto al 2018.

 

La comunità rumena si conferma quella più numerosa (21,6% del totale degli stranieri residenti), seguita da quella albanese (15,6%) e da quella marocchina (8,0%).

 

La presenza più consistente è rilevata nella Città di Bari (42.047 residenti) dove prevale la comunità albanese (11.504 residenti, per il 27,4 % del totale dei residenti stranieri).

 

Nelle restanti cinque province è preponderante la presenza rumena. Il primato è della provincia di Foggia dove risiedono 10.325 rumeni, in calo (-11,8%) rispetto al 2018.

 

 

 

Dal seguente link è possibile visionare l'infografica con i dati in merito agli stranieri residenti in Puglia

 

 

Dal seguente link è possibile visionare l'infografica con i dati in merito agli stranieri residenti nelle provincie pugliesi

 

 

Secondo il recente aggiornamento degli indicatori del sistema informativo a misura di comune dell’Istat, nel 2020 la presenza delle donne nei consigli comunali pugliesi risulta pari al 31,7%, in aumento del +12,2% rispetto al 2014.

 

Nelle province BAT, Brindisi e Taranto la quota percentuale delle donne nei consigli comunali è superiore al dato medio regionale.

 

Nei consigli comunali di Crispiano, Mattinata, Toritto, Avetrana, San Donaci, Villa Castelli, Corsano, Melendugno, Ruffano e Spinazzola la presenza delle donne varia tra il 56,3% e il 58,3%.

 

La percentuale più alta si registra nel Comune di Volturino (60%), quella più bassa nei Comuni di Mesagne e Oria (6,25%).

 

L’aumento della presenza femminile nei consigli comunali è avvenuta in 165 dei 257 comuni pugliesi (il 64,2 %).

 

L’incremento più elevato (50,0%) è registrato nei Comuni di Monte Sant’Angelo, Guagnano e Spinazzola, la contrazione più forte (-25,0%) nel Comune di Carpignano Salentino.

 

 

INFOGRAFICHE TABLEAU DI FONDAZIONE IPRES:

 

 

Dal seguente link è possibile visionare l'infografica con la % di donne nei Consigli Comunali in Puglia. Anno 2020

 

 

Dal seguente link è possibile visionare l'infografica con la presenza di donne nei Consigli Comunali in Puglia. (Variazione punti percentuali 2020/2014)

Nel periodo gennaio – ottobre del 2022 la popolazione media pugliese ammonta 3.911.433 residenti.

 

I nati sono stati 21.506, ancora in diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2021 (-422 in valore assoluto e -1,9%).

 

Il tasso di natalità medio regionale (nati vivi per 1.000 residenti) è pari al 5,5, con una grande variabilità tra i Comuni: si va da un minimo di 1,2 di Carlantino ad un massimo di 11,1 di Stornarella.

 

Sono comunque 117 i Comuni con un tasso di natalità in aumento rispetto allo stesso periodo del 2021.

 

Cinque Comuni di piccola dimensione mostrano una crescita superiore a 4 punti (Stornarella, Botrugno, Martignano, Volturino e San Cassiano).

 

Tra i Comuni capoluoghi di provincia solo Bari e Foggia evidenziano una modesta crescita del tasso di natalità (rispettivamente +0,1 e +0,2), gli altri mostrano diminuzione, in particolare Barletta (-0,8), Andria e Trani (-0,5).

 

 

INFOGRAFICHE TABLEAU DI FONDAZIONE IPRES:

 

 

Dal seguente link è possibile visionare l'infografica con la Cartina tasso di natalità Gennaio - Ottobre 2022 

 

 

Dal seguente link è possibile visionare l'infografica con la Variazione del tasso di natalità Gennaio - Ottobre 2022/2021

PORTALE IPRES OPEN DATA 

 

L’industria pugliese, come quella nazionale ed europea, necessita per il suo funzionamento dell’importazione di “componenti e schede elettroniche”.

 

Il rallentamento della produzione durante la prima fase della pandemia da COVID-19 ha provocato una concentrazione della domanda di semiconduttori e prodotti elettronici tra il 2020 e il 2021, difficile da poter soddisfare nel breve periodo.

 

L’aumento della domanda di semiconduttori, insieme alla transizione digitale verso il 5G e le tensioni internazionali, hanno provocato la “crisi dei semiconduttori” arrecando enormi rallentamenti in tutta la filiera produttiva nazionale e regionale.

 

Anche le industrie del Mezzogiorno e della Puglia hanno risentito di queste contingenze, e per soddisfare la domanda hanno aumentato le importazioni di semiconduttori. (vedi fig.1)

 

Dalla tab. 1 si può evincere come nel 2019 l’import pugliese di tali prodotti si fosse prevalentemente legato al mercato cinese, mentre nel 2021, a seguito dei rallentamenti nella fornitura del 2020, il mercato pugliese ha sostituito considerevolmente le importazioni asiatiche di semiconduttori con quelle europee, facendo divenire la Germania il principale mercato d’importazione.

 

La provincia pugliese che più importa semiconduttori è quella di Bari (vedi fig.2), con un import di circa 17 milioni di euro nel 2021. 

 

Dal seguente link è possibile scaricare il PDF in merito alla news.

 

PORTALE IPRES OPEN DATA 

 

In base ai dati della Camera di Commercio di Bari, nel corso del 1°semestre del 2022 gli addetti del settore manifatturiero ammontano a 137.535 unità in Puglia e fanno registrare un incremento del +2,4% rispetto al 1° semestre del 2021.

 

Incrementi in termini percentuali positivi degli addetti manifatturieri caratterizzano 137 Comuni su 257.

 

Tale incremento è molto evidente nei Comuni con popolazione compresa tra 1.500 e i 5.000 abitanti ed è pari a +7,2%. Più contenuta e al di sotto del 4% risulta l’incremento degli addetti del manifatturiero nei Comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti. Gli addetti totali alle imprese attive rilevano, invece, una contrazione nello stesso periodo (- 2,2%).

 

La riduzione riguarda i diversi raggruppamenti per dimensione demografica dei Comuni ed è maggiormente evidente nella fascia tra 5.000 e 10.000 abitanti (-7,1%).

 

Viceversa, un incremento del 2,2% si rileva nella fascia dimensionale dei Comuni con popolazione superiore a 90.000 abitanti. Considerando la quota degli addetti manifatturieri sul totale degli addetti a livello comunale, nel 1° semestre 2022, si riscontra che l’incidenza è al di sotto del 10% in 80 Comuni, mentre è compresa tra il 10% e il 48% in 175 Comuni.

 

Solamente in due Comuni si supera la soglia del 60%, nello specifico Surano (61,5%) e Supersano (61,6%).

 

 

 

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