Brevi news (53)
In aumento la raccolta differenziata in Puglia
Scritto da Fondazione IpresNel 2021 in Puglia sono state raccolte 1.066.312 tonnellate di rifiuti differenziati, circa 205 mila in più rispetto al 2018, con una variazione in termini percentuali del +24%.
Il dato medio regionale della raccolta differenziata procapite è di 273 Kg per abitante (+56 kg per abitante rispetto al 2018).
Da un confronto con il 2018 emerge che la raccolta differenziata per abitante aumenta in modo significativo, con valori superiori ai 500 kg per abitante, nei Comuni di Rodi Garganico (da 158 kg/ab nel 2018 a 672 kg/ab nel 2021) e Isole Tremiti (da 183 kg/ab a 888 kg/ab nel 2021).
Una diminuzione si rileva in soli 43 Comuni.
L’incidenza della raccolta differenziata sul totale dei rifiuti è del 56% a livello regionale.
In 155 Comuni l’incidenza della raccolta differenziata sulla produzione totale dei rifiuti ha superato il 60%, con una punta del 96% nel Comune di Casarano.
La banca dati della Fondazione è stata aggiornata con questo nuovo data set in formato aperto che è disponibile sul portale dedicato a questo link.
Esplora i dati utilizzando anche l’infografica tableau:
- CARTINA VARIAZIONE RACCOLTA DIFFERENZIATA 2021-2018
- CARTINA INCIDENZA RACCOLTA DIFFERENZIATA SU TOTALE RIFIUTI AL 2021
Fonte dei dati: Catasto Rifiuti-ISPRA
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Minori Stranieri non accompagnati accolti in Puglia da giugno 2017 a dicembre 2022
Scritto da Fondazione IpresNella tabella sono riportati i dati in valore assoluto relativi ai Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA) accolti nella Regione Puglia a partire dal mese di giugno 2017 con cadenza semestrale.
Per gli stessi intervalli di tempo vi è un raffronto con i MSNA accolti a livello nazionale. Il picco più elevato di MSNA accolti in Puglia si è registrato nel dicembre 2021 (960), mentre a livello nazionale, il picco è stato registrato nel dicembre 2022 con 20.089 MSNA accolti.
L’incidenza percentuale dei MSNA accolti in Puglia si attesta sempre sotto le due cifre percentuali, ad eccezione del primo semestre del 2021, nel quale la Regione aveva preso in carico l’11,6% dei MSNA rispetto al totale nazionale.
Nel grafico invece, è riportata la distribuzione dei MSNA per genere, e le variazioni assolute registrate tra gli intervalli semestrali.
I valori assoluti, nazionali e regionali, vanno letti come dati cumulati: ad esempio, i MSNA di dicembre 2017, come riportato nella tabella, sono 909, ma non vuol dire che sono stati accolti 909 MSNA in più rispetto al periodo precedente, ma che ne sono stati accolti il 14,3% (+114) in più rispetto al semestre precedente.
Come si può verificare nel grafico, i MSNA sono prevalentemente di sesso maschile lungo tutto il periodo considerato.
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Fonti primarie dei dati: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
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Produzione dei rifiuti: in Puglia calo dell'1,8%. Le mappe dei dati comunali
Scritto da Fondazione IpresSulla base dei dati disponibili di fonte Ispra (Catasto dei Rifiuti), al 2021 in Puglia sono stati prodotti 1.864.834,849 tonnellate di rifiuti urbani con un valore di 476,68 Kg di rifiuti per abitante.
Rispetto al 2018 si è registrata una contrazione dell’1,8%.
Al 2021, il valore più elevato di produzione pro-capite di rifiuti urbani spetta alle Isole Tremiti (1.407 kg per abitante) mentre quello più basso è da attribuire al Comune di Carlantino (271,2 kg per abitante).
Da un confronto con il 2018 emerge che solamente in 85 Comuni la produzione pro capite dei rifiuti ha subito una riduzione (si segnala il Comune di Pulsano con -313,9 Kg per abitante).
Al contrario incrementi di rifiuti urbani superiori ai 150 Kg per abitante si sono registrati nei Comuni di Rodi Garganico, Minervino di Lecce, Castro, Panni, Sant’Agata di Puglia e Isole Tremiti a cui è da attribuire il valore massimo di +522,6 Kg per abitante.
Esplora i dati utilizzando anche l’infografica tableau:
- RIFIUTI TOTALI PER ABITANTE (Kg/ab.) - (2021)
- VARIAZIONE PRO-CAPITE RIFIUTI TOTALI (Kg/Ab) 2021-2018
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Fonti primarie dei dati: CATASTO RIFIUTI
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I giovani in età da lavoro sempre meno compensano i lavoratori in età avanzata in uscita
Scritto da Fondazione IpresUn indicatore che consente di evidenziare il ricambio tra popolazione attiva giovane e coloro che lasciano l’attività lavorativa (per il raggiungimento dell’età pensionabile) è rappresentato dall’indice di ricambio della popolazione.
Questo indicatore è elaborato quale rapporto percentuale tra coloro potenzialmente in uscita dal mondo del lavoro (60-64 anni) e quelli potenzialmente in entrata (15-19 anni).
Per un equilibrato processo di sviluppo, il flusso in entrata della popolazione attiva giovane dovrebbe essere superiore al flusso in uscita di quella in età prossima alla pensione; pertanto, l’indicatore “virtuoso” deve essere minore di 100.
Al 2022, in Puglia l’indice di ricambio si attesta a 133,4 con un incremento di 18,7 punti rispetto al 2017 (114,7 punti).
A livello comunale, valori al di sopra del 100 si riscontrano in 248 comuni, mentre il valore più basso si registra a Zapponeta (83).
Rispetto al 2017, solamente in 31 Comuni si rileva una contrazione dell’indice di ricambio, mentre incrementi al di sopra di 50 punti interessano 22 Comuni.
Il Comune di Panni fa registrare un incremento di 99,3 punti.
Esplora i dati utilizzando anche l’infografica tableau:
- INDICE DI RICAMBIO VAR PUNTI PERC 2017_2022
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Fonti primarie dei dati: ISTAT
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Differenze della Puglia con il Centro Nord e il Mezzogiorno
Scritto da Fondazione Ipres
Utilizzando i dati ISTAT relativi a 9 indicatori socio-economici, abbiamo calcolato un indice di divario dato dal rapporto tra i valori medi della Puglia e il Centro Nord e quelli della Puglia con il Mezzogiorno.
Per quanto riguarda il primo confronto la Puglia supera i valori del Centro Nord per l’indicatore relativo alla diffusione comunale dei servizi per l’infanzia (+31 punti su 100).
Si osservano, invece, divari significativi per 5 indicatori: minore pil pro-capite (-46 punti su 100), maggiore quota di giovani 25 49 anni con bassa istruzione (+37 punti su 100) e minore quota di giovani con alta istruzione (- 19 punti), maggior tasso di emigrazione ospedaliera (-26 punti), minore tasso di occupazione giovanile 25-34 anni (-33 punti su 100).
Per gli altri 3 indicatori i valori sono sostanzialmente simili.
Per quanto riguarda il rapporto dei valori medi della Puglia con quelli del Mezzogiorno si osservano differenze significative per i seguenti 5 indicatori: maggiore diffusione comunale dei servizi per l’infanzia, maggiore estensione di reti ferroviarie elettrificate, maggiore diffusione della banda ultra-larga, maggiore efficienza delle reti idriche, minor tasso di emigrazione ospedaliera.
Gli altri 4 indicatori mostrano valori sostanzialmente simili.
La banca dati della Fondazione è stata aggiornata con un nuovo data set in formato aperto: è disponibile sul portale dedicato a questo link.
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In aumento la popolazione residente straniera in Puglia nel quadriennio 2018-2021
Scritto da Fondazione Ipres
In base agli ultimi dati ISTAT disponibili, aggiornati al 31 dicembre 2021, gli stranieri residenti in Puglia sono 135.173, 69.254 uomini e 65.919 donne.
Rappresentano il 3,4% dell’intera popolazione pugliese e sono in crescita (+ 2,3%) rispetto al 2018.
La comunità rumena si conferma quella più numerosa (21,6% del totale degli stranieri residenti), seguita da quella albanese (15,6%) e da quella marocchina (8,0%).
La presenza più consistente è rilevata nella Città di Bari (42.047 residenti) dove prevale la comunità albanese (11.504 residenti, per il 27,4 % del totale dei residenti stranieri).
Nelle restanti cinque province è preponderante la presenza rumena. Il primato è della provincia di Foggia dove risiedono 10.325 rumeni, in calo (-11,8%) rispetto al 2018.
Dal seguente link è possibile visionare l'infografica con i dati in merito agli stranieri residenti in Puglia
Dal seguente link è possibile visionare l'infografica con i dati in merito agli stranieri residenti nelle provincie pugliesi
Aumenta la partecipazione delle donne nei consigli comunali
Scritto da Fondazione IpresSecondo il recente aggiornamento degli indicatori del sistema informativo a misura di comune dell’Istat, nel 2020 la presenza delle donne nei consigli comunali pugliesi risulta pari al 31,7%, in aumento del +12,2% rispetto al 2014.
Nelle province BAT, Brindisi e Taranto la quota percentuale delle donne nei consigli comunali è superiore al dato medio regionale.
Nei consigli comunali di Crispiano, Mattinata, Toritto, Avetrana, San Donaci, Villa Castelli, Corsano, Melendugno, Ruffano e Spinazzola la presenza delle donne varia tra il 56,3% e il 58,3%.
La percentuale più alta si registra nel Comune di Volturino (60%), quella più bassa nei Comuni di Mesagne e Oria (6,25%).
L’aumento della presenza femminile nei consigli comunali è avvenuta in 165 dei 257 comuni pugliesi (il 64,2 %).
L’incremento più elevato (50,0%) è registrato nei Comuni di Monte Sant’Angelo, Guagnano e Spinazzola, la contrazione più forte (-25,0%) nel Comune di Carpignano Salentino.
INFOGRAFICHE TABLEAU DI FONDAZIONE IPRES:
Dal seguente link è possibile visionare l'infografica con la % di donne nei Consigli Comunali in Puglia. Anno 2020
Ancora meno nascite, ma non per tutti i Comuni pugliesi
Scritto da Fondazione IpresNel periodo gennaio – ottobre del 2022 la popolazione media pugliese ammonta 3.911.433 residenti.
I nati sono stati 21.506, ancora in diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2021 (-422 in valore assoluto e -1,9%).
Il tasso di natalità medio regionale (nati vivi per 1.000 residenti) è pari al 5,5, con una grande variabilità tra i Comuni: si va da un minimo di 1,2 di Carlantino ad un massimo di 11,1 di Stornarella.
Sono comunque 117 i Comuni con un tasso di natalità in aumento rispetto allo stesso periodo del 2021.
Cinque Comuni di piccola dimensione mostrano una crescita superiore a 4 punti (Stornarella, Botrugno, Martignano, Volturino e San Cassiano).
Tra i Comuni capoluoghi di provincia solo Bari e Foggia evidenziano una modesta crescita del tasso di natalità (rispettivamente +0,1 e +0,2), gli altri mostrano diminuzione, in particolare Barletta (-0,8), Andria e Trani (-0,5).
INFOGRAFICHE TABLEAU DI FONDAZIONE IPRES:
Dal seguente link è possibile visionare l'infografica con la Cartina tasso di natalità Gennaio - Ottobre 2022
Dal seguente link è possibile visionare l'infografica con la Variazione del tasso di natalità Gennaio - Ottobre 2022/2021
L’import pugliese di prodotti legati alla filiera dei semiconduttori
Scritto da Fondazione Ipres
L’industria pugliese, come quella nazionale ed europea, necessita per il suo funzionamento dell’importazione di “componenti e schede elettroniche”.
Il rallentamento della produzione durante la prima fase della pandemia da COVID-19 ha provocato una concentrazione della domanda di semiconduttori e prodotti elettronici tra il 2020 e il 2021, difficile da poter soddisfare nel breve periodo.
L’aumento della domanda di semiconduttori, insieme alla transizione digitale verso il 5G e le tensioni internazionali, hanno provocato la “crisi dei semiconduttori” arrecando enormi rallentamenti in tutta la filiera produttiva nazionale e regionale.
Anche le industrie del Mezzogiorno e della Puglia hanno risentito di queste contingenze, e per soddisfare la domanda hanno aumentato le importazioni di semiconduttori. (vedi fig.1)
Dalla tab. 1 si può evincere come nel 2019 l’import pugliese di tali prodotti si fosse prevalentemente legato al mercato cinese, mentre nel 2021, a seguito dei rallentamenti nella fornitura del 2020, il mercato pugliese ha sostituito considerevolmente le importazioni asiatiche di semiconduttori con quelle europee, facendo divenire la Germania il principale mercato d’importazione.
La provincia pugliese che più importa semiconduttori è quella di Bari (vedi fig.2), con un import di circa 17 milioni di euro nel 2021.
Dal seguente link è possibile scaricare il PDF in merito alla news.
Crescono gli addetti manifatturieri in molti Comuni pugliesi nel primo semestre 2022
Scritto da Fondazione Ipres
In base ai dati della Camera di Commercio di Bari, nel corso del 1°semestre del 2022 gli addetti del settore manifatturiero ammontano a 137.535 unità in Puglia e fanno registrare un incremento del +2,4% rispetto al 1° semestre del 2021.
Incrementi in termini percentuali positivi degli addetti manifatturieri caratterizzano 137 Comuni su 257.
Tale incremento è molto evidente nei Comuni con popolazione compresa tra 1.500 e i 5.000 abitanti ed è pari a +7,2%. Più contenuta e al di sotto del 4% risulta l’incremento degli addetti del manifatturiero nei Comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti. Gli addetti totali alle imprese attive rilevano, invece, una contrazione nello stesso periodo (- 2,2%).
La riduzione riguarda i diversi raggruppamenti per dimensione demografica dei Comuni ed è maggiormente evidente nella fascia tra 5.000 e 10.000 abitanti (-7,1%).
Viceversa, un incremento del 2,2% si rileva nella fascia dimensionale dei Comuni con popolazione superiore a 90.000 abitanti. Considerando la quota degli addetti manifatturieri sul totale degli addetti a livello comunale, nel 1° semestre 2022, si riscontra che l’incidenza è al di sotto del 10% in 80 Comuni, mentre è compresa tra il 10% e il 48% in 175 Comuni.
Solamente in due Comuni si supera la soglia del 60%, nello specifico Surano (61,5%) e Supersano (61,6%).