Pubblicazioni

Pubblicazioni (161)

Sono rappresentate da monografie, rapporti, quaderni di ricerca o papers inerenti le tematiche di carattere istituzionale, economico, territoriale e sociale oggetto di studio da parte dell'Istituto.

ABSTRACT - Per la presente nota, nell’ambito dell’analisi delle performance in materia di rifiuti a livello regionale e provinciale, sono stati presi in considerazione gli indicatori statistici, di fonte ISTAT, utilizzati quale base informativa per la definizione delle politiche pubbliche a livello nazionale e regionale. La scelta di tale panel di indicatori, disponibili in termini di aggregati regionali e preferiti a quelli forniti dal servizio Rifiuti e Bonifiche della Regione Puglia, disponibili con dettaglio comunale, è motivata dalla necessità di fruire di dati validati dal punto di vista statistico e omogenei rispetto alle altre ripartizioni territoriali, con le quali il dato della Puglia viene confrontato. Tali indicatori sono stati integrati, ove possibile, con i dati desumibili dal Catasto Rifiuti ISPRA, che fornisce informazioni puntuali sulle quantità di rifiuti per ciascuna categoria merceologica e per impianto di trattamento.Al fine di mantenere la correlazione con gli strumenti di pianificazione, quando possibile, l’analisi degli indicatori ha seguìto gli obiettivi individuati nel Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani (PRGRSU) approvato con DCR 8 ottobre 2013, n. 204 e attualmente in corso di revisione.

ABSTRACT - Il regolamento Ue n. 141/2013 impone di monitorare le abitudini dei cittadini europei in merito alla prevenzione dei tumori (esecuzione degli esami di mammografia,  pap-test e ricerca di sangue occulto nelle feci) e della sindrome influenzale (vaccinazione), nonché i fattori di rischio per la salute legati agli stili di vita individuali (tabagismo, peso corporeo, alimentazione, attività fisica). Un'indagine a livello europeo è stata dunque condotta, fra ottobre e dicembre 2015, in ciascuno Stato dell'Unione per ottemperare a questa esigenza e l'Istat ne ha recentemente rilasciato i dati riferiti all'Italia.In questa nota vengono presentati i principali risultati dell'indagine attraverso una comparazione a livello regionale della situazione della Puglia con quella delle altre regioni italiane, con la media nazionale e anche rispetto alla media europea.

 

Martedì, 29 Gennaio 2019 10:24

Il lavoro in Puglia nel 2016

ABSTRACT - Il mercato del lavoro regionale è in fase di crescita ormai da due anni. Tuttavia, per raggiungere il livello dell’occupazione del 2008 è necessario mantenere il ritmo di crescita medio annuo degli ultimi due anni, per almeno quattro anni. Naturalmente, un ritmo di crescita superiore potrà ridurre il numero di anni stimati, ma le condizioni nazionali e internazionali pur favorevoli, sono ancora fragili. Un fattore importante, oltre a quello economico, è la dinamica demografica delle persone in età da lavoro, che va diminuendo nel corso degli anni, per diverse motivazioni.  

ABSTRACT - L'Istat, nell'ambito dell'indagine multiscopo sugli aspetti della vita quotidiana delle famiglie, rileva la percezione della popolazione in merito al proprio stato di salute e l’abitudine al consumo di farmaci. Tali informazioni, opportunamente rielaborate e lette con la dovuta cautela, possono apportare un contributo informativo alla conoscenza del livello di fabbisogno di servizi di cura sanitari richiesti dalla popolazione, utile alle Regioni che, come è noto, ne hanno in capo la gestione e la competenza.A seguito dell'ultimo rilascio di questi dati da parte dell'Istat, riferiti al 2016, se ne analizzano le principali evidenze cercando di fornire una stima dell'estensione dell'utenza di potenziali richiedenti di servizi di cura al sistema sanitario regionale, anche differenziandola rispetto al livello di intensità del servizio richiesto e al tipo di patologie sofferte. 

 

ABSTRACT - Nel febbraio 2017 la Commissione Europea ha presentato la terza edizione (la prima risale al 2010 e la seconda al 2013) dell’Indice di Competitività Regionale (Regional Competitiveness Index 2016 - RCI 2016); lo studio è teso a mostrare come e quanto – nell’ambito delle 263 regioni dell’Unione europea – sia misurabile la capacità di una regione di offrire un ambiente attraente e sostenibile alle aziende e ai cittadini che vi vivono e lavorano.Il presente documento fornisce un’analisi dettagliata del posizionamento della Puglia nell’ambito del RCI, come risultante dal livello da questa conseguito nei 43 indicatori disponibili con dettaglio regionale, afferenti ad 11 “pilastri” di analisi. Nella prima sezione, l’Indice di Competitività Regionale misurato per la Puglia viene confrontato con il contesto europeo, nazionale e ripartizionale; nella seconda parte, per ciascun pilastro, si fornisce la rappresentazione del valore dei rispettivi indicatori e il posizionamento della Puglia rispetto alla best e worst experience tra le regioni europee: nello specifico, per ogni indicatore, il dato della Puglia è comparato con la media delle regioni del Mezzogiorno, con la media delle regione italiane e con la media delle regione UE osservate; nella didascalia di ogni grafico si fornisce l’indicazione della regione più virtuosa e meno virtuosa e la posizione assoluta della Puglia nel classifica specifica del singolo indicatore. 

ABSTRACT - Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) pubblica annualmente i dati riepilogativi delle Dichiarazioni dei Redditi delle Persone Fisiche con dettaglio comunale. Essi forniscono utili indicazioni circa la distribuzione dei redditi dichiarati ai fini IRPEF fra i territori sia in termini quantitativi (posizionamento territoriale del livello di reddito) che qualitativi (distribuzione delle fonti di provenienza del reddito). In funzione degli ultimi dati a disposizione (diffusi il 28 febbraio 2017, relativi alle dichiarazioni dei redditi presentate dai contribuenti persone fisiche nel 2016, e relative al periodo d’imposta 2015) di seguito si analizzano le maggiori peculiarità rispetto alla situazione della Puglia, non solo osservata nel confronto con le altre regioni italiane, ma anche con rimando a realtà sub-regionali.

 

ABSTRACT - Lo scorso 10 febbraio l’Osservatorio Partite Iva, afferente al Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha diffuso l’aggiornamento dei dati concernenti le partite IVA, fornendo informazioni di natura economico-fiscale desunte dall’Anagrafe Tributaria.La presente nota intende fornire un quadro di stock e di flusso dei dati qui in oggetto, osservando la Puglia nel contesto ripartizionale del Mezzogiorno ed in quello nazionale: alla distribuzione territoriale definita in base al domicilio fiscale/sede legale indicata dal titolare nella comunicazione di apertura, segue una lettura per settore economico e - per le sole persone fisiche - di taluni caratteri strutturali.

 

ABSTRACT - La presente nota intende fornire un quadro sintetico ma auspicabilmente esaustivo ed aggiornato degli approdi irregolari e degli sbarchi controllati di migranti/profughi sulle coste pugliesi durante l’ultimo anno. Sulla base, infatti, di diverse fonti d’informazione locale ed in taluni casi di dati ministeriali, sono stati osservati (per il periodo gennaio 2016-gennaio 2017) gli approdi irregolari lungo le coste salentine e (per il periodo dicembre 2015-ottobre 2016) gli sbarchi controllati nei porti di Taranto e Brindisi. 

Lo scorso dicembre l’Istat ha presentato un primo insieme di indicatori italiani coerenti con gli obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals) delle Nazioni Unite.I 17 Sustainable Development Goals (SDGs) che compongono l’Agenda 2030 si riferiscono a diversi ambiti dello sviluppo sociale, economico e ambientale che devono essere considerati in maniera integrata, nonché ai processi che li possono accompagnare e favorire in maniera sostenibile, inclusa la cooperazione internazionale e il contesto politico e istituzionale. La presente nota intende fornire una ‘lettura graficizzata’ degli indicatori contemplati nei 17 Goals, osservando la Puglia – per gli anni più recenti possibile - nel contesto ripartizionale e nazionale.Per ognuno dei 17 Goals, di seguito, vengono proposti: a) il target dell’Agenda 2030 (adottata dalle Nazioni Unite), b) l’indicatore globale di riferimento e generalizzato a livello mondiale, c) nonché l’indicatore Istat che più si avvicina o identifica perfettamente l’indicatore globale 

 

Martedì, 29 Gennaio 2019 10:06

Occupazione femminile e natalità

ABSTRACT - Diversi sono i fattori che influenzano le scelte generative delle famiglie e che caratterizzano i processi di modernizzazione e di sviluppo complessivi della società: variabili demografiche, variabili culturali e valoriali, variabili socio economiche, organizzazione dei tempi di lavoro, politiche di welfare sia in ambito pubblico sia di impresa. Pertanto, le decisioni inerenti alla fecondità sono piuttosto complesse e di natura multidimensionale. Per quanto riguarda la Puglia, è impressionante la forte riduzione del tasso di fecondità e il calo delle nascite che durano da molti anni ormai. E’ da sottolineare che questo fenomeno è comune a livello nazionale, pur se è maggiore in Puglia l’intensità con cui si verifica. In questa breve nota si intende dar conto, tra le tante variabili importanti, di una particolare relazione tra il contesto occupazionale e il tasso di fecondità totale (misurato in termini di numero medio di figli per donna).

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